Atlete in gravidanza

Pubblicato il 03-07-2014
La gravidanza non è una malattia, ma uno stato momentaneo. Probabilmente, all'annuncio di una futura gravidanza, una atleta si sente un po' spaesata, con mille quesiti e domande irrisolte. Chi fa attività sportiva a livello continuativo quasi tutti i giorni, si trova davanti a teorie di tutti i tipi riguardo al periodo di gravidanza. Posso continuare a fare sport? Devo fermarmi? Cosa è meglio per il mio bambino? Fortunatamente negli anni la condizione di una donna in gravidanza è cambiata agli occhi della società e soprattutto dello staff medico. Se una atleta è sana e ha una gestazione normale, è consigliato che continui a praticare ogni giorno o quasi una moderata attività fisica per almeno mezz'ora. Normalmente nelle sportive, i primi mesi sono molto produttivi anche dal punto di vista della prestazione, sono molti i casi di atlete di alto livello che hanno abbassato record o vinto gare prima di scoprire di essere incinte, questo succede soprattutto nel primo mese dal concepimento in quanto la carica ormonale è più alta rispetto ai valori standard di una donna adulta. Con il passare dei mesi però, l'80% delle donne comincia ad avvertire i sintomi del primo trimestre: sonnolenza, stanchezza e soprattutto la tanto temuta nausea con o senza vomito. Il consiglio, in questa prima parte del “viaggio'', è di ascoltare il proprio corpo. Se si viene da una stagione lunga e logorante, forse è il momento di tirare un po' il fiato, aspettando la scomparsa dei sintomi più pesanti, che normalmente avviene sempre per l'80% delle donne all'inizio del quarto mese. In questo frangente può essere utile fare delle camminate, una corsa leggera, una bella nuotata. Stare all'aria aperta può aiutarvi se avete forti nausee, pedalare sul ciclo mulino o sui rulli mezzoretta è ancora permesso, visto che con il passare dei mesi e la pancia sarà tutto più difficile.

Con l'avanzare della gravidanza, il nuoto resta l'alleato principale per ciascuna atleta, alternato a camminate all'aria aperta o sul tapis roulant, corsi di postura e yoga, corsi di respirazione e pre parto. Alcune atlete riescono a “corricchiare'' fino all'8° mese, ovviamente limitando le distanze, scegliendo terreni pianeggianti e poco accidentati e diminuendo la velocità al Km (per un'atleta esperta correre a 6 o 6.30 al km è quasi come camminare velocemente). Il ciclismo è sconsigliato per il rischio di cadute, ma può essere praticato adattando la bici ad una posizione meno “racing'' e più funzionale (sella larga, manubrio alto e da city bike ecc) e soprattutto svolgendolo in palestra o su ciclo mulino e rulli.

I BENEFICI DELL'ATTIVITA' FISICA IN GRAVIDANZA

  • Miglioramento della resistenza (più energia)
  • Miglioramento del sonno
  • Prevenzione del diabete gravidico
  • Miglioramento dell'umore (così ballerino durante i 9 mesi)
  • Sollievo alla schiena (uno dei punti dolenti delle donne incinte)
  • Prevenzione di contratture alla muscolatura (soventi in gravidanza)
  • Intestino attivo
  • Praticare sport durante i 9 mesi non garantisce un parto veloce ma una ricerca ha sottolineato travagli più brevi e meno interventi durante il parto.
  • Recupero fisico veloce post partum.

I BENEFICI PER IL BAMBINO

  • Più in forma. Raggiungono un peso alla nascita ottimale, sopportano meglio il travaglio e il parto e si riprendono più velocemente dallo stress della nascita.
  • Più tranquillo. I bambini delle mamme che hanno sempre svolto attività fisica tendono a dormire prima tutta la notte, soffrono meno di coliche e si tranquillizzano più facilmente.
  • Più intelligenti. Secondo un recente studio, figli di mamme attive hanno ottenuto risultati migliori nei test d'intelligenza effettuati all'età di 5 anni e risultano più vispi.

(Bibliografia : “Che cosa aspettarsi quando si aspetta''-Heidi Murkoff, Sharon Mazel)