Prima di tutto imporsi il rispetto scrupoloso delle direttive che il nostro governo ha deciso di mettere in campo su tutto il territorio nazionale per far fronte all’ emergenza sanitaria che stiamo vivendo; è un dovere civico oltre che un gesto di buon senso.
Lo sforzo che tutti gli sportivi devono fare rimanendo a casa condiziona negativamente la continuità di parte del programma di allenamento. Tutti gli atleti di endurance sono accomunati dallo stesso problema: non poter svolgere allenamenti di lunga durata, questo è innegabile e reale. Cosa fare allora? La prima cosa da fare non è un lavoro fisico ma mentale: non scoraggiarsi e trovare alternative valide riorganizzando e riadattando l’allenamento per dare alla nostra mente e al nostro corpo la giusta quantità di endorfine di cui ha bisogno. Il periodo di clausura forzata possiamo quindi vederlo come una parentesi in cui poter sfruttare il tempo per concentrarci maggiormente su aspetti dell’allenamento che, se stimolati, influenzano positivamente la performance. Stiamo parlando del lavoro fisico di base.
La condizione atletica di base spesso viene del tutto ignorata, trascurata, o lavorata solo nel periodo iniziale della stagione dalla maggior parte degli sportivi amatori. Il lavoro sugli atletismi di base, invece, contribuisce non solo al miglioramento della performance, ma riduce anche la percentuale di rischio di infortuni. Quindi: quali esercizi scegliere? In che modo organizzare un allenamento senza avere a disposizione né la palestra né attrezzi? Semplice: scegliere uno spazio della vostra casa in cui possa essere disposto un materassino da yoga e usare il proprio corpo come “carico naturale”. Infine, per completare la parte logistica e strumentale, fare il download di una App che possa aiutarvi nel gestire tempi e modalità di sedute brevi ma intense seguendo i protocolli di allenamento come Tabata, Emom, Round for time e Amrap che potrete vedere e approfondire nei nostri video tutorial.
In generale, i workout che proponiamo, vi aiuteranno ad indurre adattamenti sia centrali (cardiovascolari) che periferici (a livello muscolare), migliorando:
- efficienza dei metabolismi;
- forza generale e specifica;
- flessibilità muscolare;
- mobilità articolare;
- forza del core stability
- stimolare le capacità propriocettive.
Concludiamo con consigli specifici per triatleti e ciclisti: in questo periodo, considerando l’impossibilità delle uscite outdoor, sarebbe opportuno riprogrammare la frequenza e la tipologia degli esercizi delle sedute di indoor cycling, prevedendo sedute di sintesi in cui stimolare tutte le zone di intensità ma rimanendo sempre entro i 60/70 minuti complessivi per ciascuna seduta. Riguardo al running, sia podisti che triatleti, possono approfittare – se background e condizionamento muscolo-tendineo lo consentono – di inserire esercizi pliometrici a carico naturale per il lavoro sulla forza esplosiva.
Se, prima dello stop obbligato, è stato seguito un programma di lavoro ben organizzato e lo sportivo di endurance ha lavorato bene le basi di resistenza generale, in questo momento può sfruttare la situazione a suo favore integrando le basi già sviluppate con i lavori sopradescritti che saranno utili e funzionali al riavvio dell’attività regolare che speriamo arrivi il prima possibile.
Passata l’emergenza potremo tornare a concentrarci senza problemi sull’ esecuzione di richiami di lavori di fondo e potremo proseguire il percorso di allenamento senza penalizzare in maniera irrecuperabile la qualità del percorso stesso. Finchè avremo forza e volontà di reagire alle avversità niente e nessuno ci fermerà: e ora sotto con i nostri workout! Buon allenamento a tutti.
Matteo Venzi Co-Founder
Andrea Gelli Co-Founder
Luca Zaina Head Coach
Giovanni Pontiggia Assistant Coach
A cura di: Ufficio Stampa ProAction