La corsa e i primi caldi primaverili

Pubblicato il 13-05-2021

Il corpo è fatto per adattarsi a tutto, dallo sforzo fisico al clima… con i suoi tempi.

Correre con il caldo inizialmente è difficile.

Va lasciato all’organismo il tempo di abituarsi, adeguando il ritmo alle possibilità iniziali del corpo che deve affrontare anche questo tipo di stress; il tempo medio per l’adattamento è di 14 giorni: inizialmente si suderà tantissimo, poi meno… fino a trovare il punto di equilibrio e di conseguenza fare allenamenti di qualità senza soffrire eccessivamente.

Sudare significa perdere acqua, sodio, magnesio e potassio; elettroliti che vanno prontamente reintegrati a fine allenamento, soprattutto in questo primo periodo, con una soluzione salina bilanciata e preparata al momento. In merito ai quantitativi di liquidi da recuperare, in media vanno considerati circa dai 500 ml a un litro.

Per calcolare il quantitativo di acqua persa il metodo più semplice, che si può mettere in pratica a casa da soli, è quello di pesarsi senza vestiti prima di iniziare e subito appena finito: questa differenza di peso corrisponde ai liquidi persi durante l’allenamento.

La gestione dell’idratazione durante l’allenamento invece necessita di più organizzazione, bisogna cercare percorsi che abbiano una fontanella posizionata strategicamente, oppure correre con il porta-borraccia, se si fanno allenamenti che superano i 10 km e considerare intervalli di tempo che ricalchino la gara.

Tra tutti i minerali che si perdono con la sudorazione il sodio è quello che si perde in maggior quantità ed è il più importante da reintegrare in quanto regola numerose funzioni dell’organismo.

La sua integrazione può avvenire sia attraverso le soluzioni di recupero a fine attività, che attraverso la normale alimentazione, ad esempio aggiungere sale da cucina (iodato!) alle pietanze è un modo veloce per mantenere costanti valori di questo minerale nell’organismo.

Buone corse!

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