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Il corpo è fatto per adattarsi a tutto, dallo sforzo fisico al clima… con i suoi tempi.
Correre con il caldo inizialmente è difficile; va lasciato all’organismo il tempo di abituarsi, adeguando il ritmo alle possibilità iniziali visto che si deve affrontare anche questo tipo di stress.
La media per l’adattamento sono 14 giorni, nei primi giorni si suderà tantissimo, poi meno fino a trovare il punto di equilibrio e di conseguenza fare allenamenti di qualità anche in preparazione alle maratone della seconda parte dell’anno (si spera).
Il caldo, l’umidità aumentano la normale sudorazione, così come l’intensità dell’allenamento.
Sudare significa perdere acqua, sodio, magnesio e potassio, elettroliti che vanno prontamente reintegrati, utile una soluzione salina con carboidrati a fine attività .
Il sodio si integra anche con l’alimentazione, aggiungere poco sale alle pietanze può essere un modo veloce e utile per reintegrare al meglio usando la normale alimentazione.
Idratarsi, recuperare velocemente i liquidi persi a fine corsa, per aiutare anche la termoregolazione e il “raffreddamento” del corpo, è un concetto molto importante che dobbiamo tenere ben presente in questi mesi.
L’acqua è essenziale per un corretto rendimento fisico e mentale, per prevenire scompensi e alterazioni dell’equilibrio corporeo, si può assumere come tale o attraverso insalate, zuppe fredde, spremute, frutta come anguria e melone.
Gli allenamenti vanno organizzati in modo tale da trovare percorsi di allenamento che comprendano anche delle fontanelle, per bere ed eventualmente bagnarsi la nuca (evitando così un “colpo di calore”) oppure marsupio o zaino con borraccia/camelbag, per bere anche durante l’attività.
Consigli pratici:
Dott.ssa Annalisa Faè