“Quegli attacchi nel finale erano la dimostrazione di quanto credessi nella vittoria finale. Quella di oggi era una tappa speciale per me. Eravamo sulle mie strade, mi sono sentito come a casa con un pubblico caldissimo che mi ha incitato e sostenuto. Dovevo e volevo provarci, a tutti i costi. Non sono riuscito a vincere, ma sono contento di aver dato tutto” ha detto Giulio.
“E’ stata una tappa durissima, corsa ad un’andatura forte. Nel finale speravo che i big si guardassero di più tra loro, che mi lasciassero andare visto che non ero un insidia per la classifica. Per questo ho provato a più riprese. Ricevere regali in una delle tappe più belle di questo Giro, a 3 km dell’arrivo, è però chiedere troppo. So di stare bene e guardo alle altre occasioni che potrò trovare da qui a Roma con fiducia. Il terreno per provarci c’è” ha aggiunto il corridore.
Insieme all’ottima prova di Ciccone, la Bardiani-CSF è stata protagonista anche nella fuga di giornata, composta da 14 corridori, con Simone Andreetta. Per lui oltre 200 km all’attaco prima di essere ripreso dal gruppo ai -20 km dal traguardo.
Domani i corridori godranno del secondo giorno di riposo. La Corsa rosa riprenderà martedì con la decima tappa da Penne a Gualdo Tadino.