Prestazione, alimentazione ed integrazione negli sport

Pubblicato il 10-05-2018
Le prestazioni fisiche ottimali, specialmente quelle degli atleti che si spingono sempre verso i limiti, non possono avvenire senza l'assunzione giornaliera di una miscela precisa di sostanze. Di alcune se ne ha bisogno in grandi quantità, di altre solo un apporto infinitesimale. Ma tutte devono essere presenti nella dose corretta. Di ossigeno, idrogeno, carbonio, azoto e zolfo necessitiamo di un quantità notevole. Sono ampiamente presenti negli alimenti e nell'aria che respiriamo, così l'apporto non è quasi mai un problema. Sono riconosciuti ormai come essenziali per il sistema umano, 13 vitamine, 22 minerali, 6 co-fattori (sostanze di sostegno), 8 aminoacidi (3 in alcune circostanze) e acidi grassi (acido linoleico e linolenico). Tutte queste sostanze essenziali interagiscono fra loro in una precisa sinergia per produrre, mantenere e rinnovare il metabolismo corporeo. Anche se ne viene a mancare o è in quantità non sufficiente una sola, vengono ad essere danneggiate le funzioni delle altre. I nutrienti non funzionano singolarmente, funzionano solamente tramite reazioni biochimiche interdipendenti fra loro.

Per applicare correttamente l'alimentazione, prima di tutto bisogna capire quanto incide ciò che si mette in bocca. In oltre 3 milioni di anni l'evoluzione ha fatto si che il corpo umano trasformi la miscela dei nutrienti che si presenta in natura, in muscoli, ossa, organi, ghiandole e cervello. Gli atleti che si alimentano male, ovvero quando buttano giù cibi carichi di grasso e poveri di nutrienti, non capiscono quanto stiano disturbando la precisione dell'azione enzimatica utilizzata dai loro corpi. Importante quindi, oltre che stabilire il fabbisogno nutrizionale “basale'', sia per quanto riguarda la componente energetica totale che per le quantità ottimali dei macronutrienti, (proteine, carboidrati e lipidi), valutare l'opportunità di interventi con alimenti specifici, integratori, supplementi. I principali punti che influenzano l'organizzazione di un piano alimentare e di integrazione in uno sportivo sono:

  • Esigenza di conciliare esigenze diverse per caratteristiche fisiche, abitudini, ruolo (e quindi dispendio)
  • Necessità di conciliare le esigenze “nutrizionali'' con gli aspetti organizzativi
  • Necessità di mantenere prestazione su livello medio alto per un periodo di tempo prolungato
  • Possibilità di competizioni a distanza ravvicinata per tempi anche ripetuti e/o prolungati

Per concludere, voglio ricordare un aspetto molto importante, ovvero quando si ottimizza un piano alimentare, non ci si devono aspettare risultati rapidi. Quando un corpo comincia a nutrirsi meglio, bisogna attendere che la dinamica fisiologica faccia crescere nuove cellule sane. Pertanto la costanza di una corretta alimentazione, associata ad un costante e corretto allenamento, sono la chiave per un fisico in forma e per una performance vincente.