Serie A : Nuovo allenatore per Udinese Calcio

Pubblicato il 04-10-2016
Udinese Calcio 1896 comunica di aver affidato la conduzione della Prima Squadra a Luigi Delneri. Il tecnico friulano si siede sulla panchina bianconera, dopo essere stato giocatore bianconero dal 1978 al 1980. Queste le sue prime parole.

Finalmente sulla panchina dell’Udinese. Emozioni?

“Devo ringraziare la famiglia Pozzo di questa opportunità. Era tanto tempo che ci inseguivamo. Ora è il momento giusto. E’ una bella occasione che mi riporta nella mia terra, a vestire, anche se idealmente, il bianconero, come fatto da giocatore. Quando si assemblano alcuni giocatori nuovi, possono esserci delle difficoltà. A me preme salutare Beppe Iachini e gli auguro di poter rientrare presto nel mondo del calcio. Voglio valorizzare il suo lavoro, dando però la mia impronta, in maniera dinamica, perché sullo scritto il calcio è fatto di numeri, ma nel reale è fatto di organizzazione. Io punto a quello ed è da quello che ripartiremo. La struttura dell’Udinese è di livello importante. Ci sono poche società che possono avere a disposizione quello che c’è qui per ottenere risultati; la società ha lavorato molto bene e questo è un punto di partenza importante. Ognuno ha le sue idee, ma sono variabili. Penso che si possa fare un ottimo lavoro con i giocatori che abbiamo a disposizione. Dobbiamo far adattare i nuovi , valorizzare chi già c’era e far uscire le loro grandi potenzialità”.

Su quali punti bisogna lavorare dal punto di vista tecnico e tattico?

“Sono sempre stato uno che ha sempre creduto nella specializzazione del giocatore. Cercheremo di dare un apporto tattico alla squadra, che generalmente sarà sempre a 4. Cercheremo di lavorare sulla squadra e al contempo sui singoli, per far rendere ogni giocatore al massimo della sua qualità. I giocatori che ho a disposizione possono essere adattati a diverse soluzioni, e noi dovremo trovare la migliore possibile”.

Lei sente una doppia responsabilità qui?

“Certo che sì. Essere profeti in patria è sempre duro, ma la gente friulana riconosce il lavoro. Questo mi dà modo di esprimermi al massimo. Nessuno mi potrà dire che non lavoro. Ho la mentalità friulana; ho assorbito questo dalla mia regione. E’ forse questo che mi ha permesso di fare il giocatore prima e l’allenatore poi. Sono venuto qui per dare il massimo, con la cultura della mia regione. Posso metterci la mano sul fuoco senza bruciarmi”.

Qual è il vero valore di questa squadra?

“Noi proviamo ad arrivare più in alto possibile. Nel recente passato l’Udinese ha ottenuto grandi risultati. Io spero che questa squadra, che ha un mix giusto tra giovani ed esperti, possa fare bene. I giovani devono essere inseriti in un contesto tale che possa aumentare il loro rendimento nella posizione più adatta a loro. Dobbiamo abbinare a questo anche la giusta intensità. Il calcio non è fatto solo di tecnica, ma anche di altro. E’ fatto di sicurezze di ruolo, di rischiare, non in fase difensiva, di poter esprimere qualità, visto che il grande lavoro di Gianpaolo Pozzo ci ha messo a disposizione quanto di meglio possiamo chiedere per lavorare bene. Dobbiamo migliorare. Nel calcio non si smette mai di imparare”.

Fonte Cs Stampa