Valcar – Travel & Service: Elisa Balsamo è la nuova campionessa del mondo

Pubblicato il 27-09-2021

La leggenda di Elisa Balsamo si arricchisce di un capitolo che definire ‘storico’ è troppo poco. Perché quella di Elisa non è solo la più importante vittoria della propria carriera personale, ma anche il successo più grande degli ultimi dieci anni del ciclismo femminile italiano.

Dieci anni: questa infatti la durata del digiuno della nazionale italiana dal vincere la gara più simbolica ed emblematica del calendario ciclistico internazionale, ovvero il Mondiale su strada. Il 25 settembre 2021 sarà ricordato come la data del miracolo e dell’inizio del nuovo corso del ciclismo mondiale con il successo della 23enne Elisa Balsamo, vincitrice sul traguardo di Leuven che nello sprint finale ha messo alle spalle un autentico monumento del ciclismo mondiale come la 34enne Marianne Vos, quasi a suggellare un ideale passaggio di consegne, visto che le caratteristiche di Elisa sono molto simili a quelle della tre volte campionessa mondiale e due volte campionessa olimpica olandese. Sul podio è salita la polacca Kasia Niewadoma che ha conquistato il terzo posto.

Ma il successo della portacolori della Valcar – Travel & Service è stato il coronamento di un lavoro impeccabile di una delle più nazionali più forte e compatte della storia schierata dal c.t. Edoardo Salvoldi. Di pregevole fattura il lavoro di tutte le azzurre: Elena Cecchini si è sacrificata nelle fasi iniziali di gara così come Vittoria Guazzini, abile a chiudere un tentativo di fuga sull’israeliana Shapira. Da autentica ‘professoressa del ciclismo’ i movimenti di Marta Bastianelli che da vera regista ha chiamato i giusti movimenti della cremonese Marta Cavalli, quando il rischio che andasse via una fuga negli ultimi 20 km era concreto. Nel finale commovente Maria Giulia Confalonieri che dopo una gara vissuta in rimonta ha dato tutto sugli ultimi muri per rispondere agli ultimi attacchi delle avversarie.

Ma se c’è da spendere un elogio ancora più grande sicuramente quello va speso per una magnifica Elisa Longo Borghini che ha passato l’intera giornata a rispondere agli attacchi delle scatenate olandesi e ha pilotato la volata conclusiva di Elisa Balsamo. Una volata a due dal sapore epico: Elisa Longo Borghini si mette in testa, Elisa Balsamo va in seconda ruota e Marianne Vos battezza la ruota di Elisa. Elisa dimostra il sangue freddo della campionessa di razza: con un cenno dice a Elisa Longo Borghini di aspettare prima di darle strada, consapevole che l’avere sulla propria ruota la Vos su una volata lunga sarebbe potuto essere deleterio. E con i tempi da vera maestra dello sprint, Elisa esce nel momento giusto con l’istinto del killer: l’olandese perde mezza ruota sulla sparata della Balsamo e poi non riesce più a rinvenire. Per Elisa è medaglia d’oro e maglia iridata, una maglia che mancava alla nazionale italiana da dieci anni, quando a vestirla fu Giorgia Bronzini.
 

“Sono senza parole – ha detto Elisa visibilmente emozionata e con le lacrime agli occhi – dopo l’ultima curva non volevo guardare dietro, volevo solo partire al punto giusto e andare a tutta fino all’arrivo. Mi sono resa conto di aver vinto soltanto quando ho passato la linea d’arrivo. La Vos mi stava rimontando, ma poi anche lei deve avere avuto mal di gambe perché negli ultimi metri sono rimasta davanti. Penso che avrò bisogno di qualche giorno per realizzare quello che è successo, è semplicemente un sogno. Ringrazio tutte le mie compagne di squadra perché tutte hanno fatto un lavoro fantastico, ci abbiamo creduto tutte dall’inizio alla fine, è stata una gara perfetta. Battere Marianne Vos è stato qualcosa di surreale, sinceramente: di per sé questa maglia ha grande valore, ma essere sul podio con due campionesse come Marianne Vos e Kasia Niewadoma è davvero qualcosa di fantastico. Ringrazio tutti: il mio ragazzo, la mia squadra, il mio coach, la mia nutrizionista e soprattutto la mia famiglia. Senza tutti loro probabilmente oggi non sarei qui.”

Ecco le parole dell’altra atleta della Valcar – Travel & Service Vittoria Guazzini: “Ho smesso ora di piangere – racconta Vittoria – Elisa se lo merita, sapevo che ce la poteva fare, però in una gara così di 160 Km tutto si deve mettere bene, ma non ho mai avuto dubbi. Eravamo una squadra molto forte, io ho dato tutto finché ne avevo, le altre hanno fatto il resto.”