Ciclismo: allenamento della mobilità articolare

Pubblicato il 10-11-2017
Molti ciclisti, agonisti e non, sebbene curino in maniera maniacale ogni aspetto della loro preparazione sulla bici molte volte trascurano un fattore: la mobilità articolare.

Quest'ultima è molto importante per la corretta esecuzione del gesto tecnico e inoltre permette una miglior economia della pedalata e, cosa non trascurabile, un maggior comfort in sella.

Allenare la mobilità articolare non è affatto una banalità e risulta essere più difficoltosa per coloro i quali hanno iniziato l'attività sportiva in età adulta. L'età ottimale per il suo allenamento coincide con l'età infantile ed è per questo motivo che il lavoro principale per il suo addestramento dovrebbe coincidere con questo periodo.

In ogni caso non è mai troppo tardi per iniziare e curare questo importante aspetto. Qui di seguito vengono riportati a grandi linee i principali metodi per l'allenamento della mobilità articolare:

  • Allungamento attivo: esercizi di ginnastica con movimenti dinamici (molleggi, oscillazioni) con i quali si cerca di ampliare i limiti normali di movimento. Mediante questi esercizi i muscoli si allungano grazie all'attività di contrazione dei loro antagonisti contribuendo al loro potenziamento. Va però sottolineato come questo tipo di allungamento vada eseguito con attenzione e sotto la sorveglianza di personale qualificato per evitate traumi muscolari.
  • Allungamento passivo: questa metodologia prevede la presenza di forze esterne che portano i gruppi muscolari a una posizione forzata di allungamento. In questo modo l'allungamento porta a un aumento della tolleranza del dolore (grazie a una diminuzione dell'input nervoso dei motoneuroni) e a cambiamenti strutturali (aumento delle strutture connettivali e della stiffness del muscolo).

Tra i metodi statici più utilizzati c'è sicuramente il classico Stretching, il quale prevede che si assuma lentamente (5sec) una determinata posizione che dovrà essere mantenuta da un minimo di 10 sec a un max di 60 sec. Lo Stretching si basa sul riflesso inverso da stiramento:

in parole povere, quando gli organi tendinei del Golgi (deputati a controllare l'allungamento muscolare) si accorgono che il muscolo è soggetto a un allungamento oltre la soglia prestabilita, interrompono la tensione del muscolo ai fini di proteggerlo.

Questo riflesso può essere indotto sia da un allungamento sia da una forte contrazione muscolare.

Ecco infatti il motivo per cui spesso si utilizza il metodo della contrazione-rilassamento (contract-relaxed method). In questo caso il muscolo che deve essere allungato viene precedentemente contratto al massimo per circa 10sec. E' altresì importante andare in posizione di allungamento (6-8sec) prima di effettuare la contrazione. Quanto maggiore è la contrazione, tanto maggiore sarà l'allungamento. Di seguito è riportato uno schema base su come effettuare il metodo contrazione-rilassamento.

Queste sono solo alcune delle numerose tecniche che si possono utilizzare. La raccomandazione rimane sempre quella di farsi stilare un programma adeguato alle proprie caratteristiche fisiche-antropometriche da personale qualificato e di non improvvisarsi con esercizi strani e non controllati.